Pacciamatura degli agrumi

Una volta finito di piantare il nuovo agrumeto, è importante pacciamare correttamente ogni albero il prima possibile. Il tempo è stato secco, eccezionalmente freddo e molto ventoso da metà aprile. Una pacciamatura spessa eviterà che le piante si secchino e permetterà di distanziare le annaffiature.
Per questo, bisogna prima trovare del fieno. Direzione la Val Maggia.

Il fiume Maggia sembra piuttosto basso, ma il suo letto è molto ampio perchè spesso è soggetto a forti piene. Qualche chilometro più in basso, finisce nel Lago Maggiore.
La Val Maggia è uno dei pochi luoghi del Ticino in cui la vite viene ancora coltivata come nel Medioevo. Tutto a pergola, su pali di pietra (Gneiss) e traversine di legno recuperate in foresta. Con questo sistema è molto faticoso potare, legare e anche raccogliere. Le persone coraggiose che mantengono viva la tradizione meritano rispetto.
È la fine del periodo di svernamento per le mucche che tornano ai pascoli in valle. Tra un mese si dirigeranno verso i pascoli di montagna. È un buon momento per trovare fieno in eccesso dagli allevatori. Arriviamo a Lodano, a casa di un agricoltore biologico.
Sembra che ci sia molto fieno, ma la maggior parte è già stata prenotata. La permacultura si sta diffondendo e c’è una crescente richiesta di pacciamatura per orti.
Il camion è presto pieno. Solo 8 balle di un peso di circa 30 chili, ne avrei usati di più ma dovrebbero essere sufficienti per i nuovi alberi.
Ce ne andiamo con il necessario per la parcella appena piantato, con poco più di 70 alberi di agrumi. Saranno necessari solo circa 500 chili di fieno per i 200 alberi più vecchi, che hanno ancora residui di pacciamatura della scorsa stagione.
Arrivando a Monte Carasso, il viaggio non è finito.
L’appezzamento dista 150 metri dalla strada, con una pendenza di 50 metri tutta in salita. Non abbiamo portato gli alberi in questo modo a causa delle vibrazioni e degli urti che possono danneggiare le radici.
Il vantaggio del sentiero che parte dal basso è che non ci sono scale. Ci sono sassi e rocce, quindi è un po’ accidentato, ma si può superare con la motocarretta.
5 minuti per raggiungere il terreno.
E possiamo scaricare il prezioso fieno che proteggerà i giovani alberi.
La terra nuda intorno al tronco degli aranci si secca rapidamente e, senza una copertura, si indurisce.
Un buon strato di fieno lo eviterà. La microfauna vi trova rifugio e lavora il terreno per noi, mantenendolo umido e sciolto. Inoltre, ci saranno pochissime erbacce vicino al tronco, e eviterà anche l’evaporazione, quindi meno pulizia e meno annaffiature.
Gli alberi di limone erano già stati pacciamati con felci. Aggiungiamo comunque uno strato di fieno sopra.
Al termine del lavoro, rimangono ancora quasi due balle intere. Le terremo all’asciutto.
Saranno utili perché la pacciamatura dovrà essere rinforzata prima dell’autunno. Lo strato può sembrare spesso ma si riduce lentamente e deve essere rinnovato due o tre volte all’anno, anche per gli alberi piu piccoli (sulla foto Ichang lemon, Sudachi e Kabosu).
L’apparato radicale dei giovani aranci e tutti gli altri è adesso protetto dal sole diretto, almeno per alcuni mesi.
Non abbiamo piantato solo alberi di agrumi. Le quattro terrazze al centro sono destinate a un nuovo orto. Per ora solo patate e carote.
E sulle terrazze più basse e ombreggiate, tre varietà di Guava Feijoa (Acca sellowiana) e due di Pawpaw (Asimina triloba).
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