Quasi tutti gli alberi da frutto commerciali sono innestati.

Sono infatti costituiti da due impianti saldati:

- portainnesto per l'apparato radicale

- l' innesto per il tronco e la chioma

È possibile vedere il punto di innesto su ogni albero: un punto verso la parte inferiore del tronco, che è ancora visibile anche sugli alberi maturi.

Questa antica tecnica combina :

- il vigore e la resistenza del portainnesto

- la produttività e il sapore del frutto innestato

Gli agrumi in generale si prestano bene all'innesto, ma la combinazione sbagliata può indebolire l'albero risultante.

Esempio:
Uno Yuzu (fino a -16°C) innestato su una Volkameriana (circa -5°C) perderà gran parte della sua naturale resistenza al freddo.

La coltivazione commerciale estensiva degli agrumi si è diffusa in tutti i continenti negli ultimi due secoli.

Nel XIX secolo, i primi portainnesti erano principalmente aranci amari in grado di trasmettere all'innesto la loro maggiore vigoria senza alterare il sapore dei frutti, in particolare dell'arancia amara. Da segnalare anche la Volkameriana, un ibrido naturale (Limone x Mandarino) di probabile origine italiana.

La ricerca scientifica e le sperimentazioni sistematiche sono iniziate negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, organizzate dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). I botanici dell'USDA, in particolare Walter T. Swingle, selezionarono nuove specie e varietà dagli agrumi selvatici. Tra questi c'è una specie originaria della Cina settentrionale, il Poncirus Trifoliata, l'unico agrume deciduo i cui frutti non sono commestibili. Gli ibridi sono stati creati già nel 1897 e testati per decenni, portando a nuovi portainnesti sempre più produttivi come il Citrumelo Swingle (Poncirus x Pomelo) (1974) e numerosi Citranges (Poncirus x Arancio dolce) tra cui Carrizo (1938) e C35 (1987). Tutti si sono diffusi in regioni di produzione di massa: Spagna e Italia, Stati Uniti e Australia.

Ma i ricercatori non si fermano mai e gli incroci sono continuati, con gli agrumi come candidati particolarmente validi.

Poiché la coltivazione commerciale su larga scala è stata a lungo, e lo è tuttora, limitata alle aree a clima mite (in Europa, il Mediterraneo), la selezione di nuovi portainnesti si è concentrata principalmente sulla tolleranza al calcare, al sale, alle inondazioni e alle malattie e ai parassiti più comuni.

Nel 2003, l'Università di Valencia ha ottenuto il Forner-Alcaide 5 (Poncirus x Mandarino), resistente non solo al virus della Tristeza, ma anche alla Phytophthora, un fungo delle radici, e al nematode Tylenchulus semipenetrans, un verme delle radici. La FA5 ha inoltre dimostrato una buona tolleranza ai terreni calcarei, ai terreni moderatamente salini e alle inondazioni ripetute, oltre a un'eccezionale resistenza al freddo. Grazie alla sua versatilità, ha il potenziale per diventare il portainnesto preferito a nord dei Pirenei e delle Alpi.

Il Poncirus trifoliata, genitore genetico dei portainnesti resistenti, è una delle specie più resistenti al freddo del genere Citrus. Fino a -18°C, anche più in alto per alcune cultivar. Ha trasmesso questo tratto genetico, in misura maggiore o minore, anche ai suoi ibridi:

-14°C per Citrumelo 4475 (Citrus paradisi x Poncirus trifoliata)

-14°C per Citrange C35 (Citrus sinensis Ruby x Poncirus trifoliata)

Da -15°C a -18°C per il Carrizo (Citrus sinensis Washington x Poncirus trifoliata).

-16°C per FornerAlcaide 5 (Citrus Reshni Cleopatra x Poncirus trifoliata)

Gli agrumi innestati su queste specie hanno un apparato radicale resistente al freddo.
Anche l'innesto utilizzato deve essere resistente per ottenere un albero resistente.