Quest’anno in Ticino il tempo è rimasto molto piovoso per tutta la primavera.
La situazione non è migliorata con l’arrivo dell’estate, che è stata segnata da una serie di eventi estremi: a fine giugno, alluvioni e frane in Val Mesolcina (autostrada devastata, passo del San Bernardino inaccessibile), lo stesso in Val Maggia all’inizio di luglio (ponti saltati, metà superiore della valle inaccessibile) e a metà luglio, temporali e grandinate intense sul piano di Magadino (distruzione dei raccolti degli orti). Questa pianura, che si estende da Bellinzona al Lago Maggiore, è l’orto del Ticino e la più grande area agricola del Cantone.
Questo tempo molto umido è stato dannoso anche per noi e ha seriamente compromesso il raccolto delle bacche.
Per i ribes rossi, le more (morus nigra) e i saskatoon, la perdita è stata quasi totale, poiché le tempeste hanno fatto marcire tutto, tranne il ribes nero, che è più resistente.
Molti lamponi sono stati colpiti dalla bothrytis (marciume grigio) e alla fine di giugno è arrivata la drosofila suzukii. Questo moscerino depone le uova nei frutti maturi ancora sulla pianta e la larva rende i frutti completamente inutilizzabili.
All’inizio di luglio, la drosofila si è spostata sui mirtilli, fortunatamente con minore virulenza.
Intorno al 10 luglio ha iniziato ad attaccare i lamponi giapponesi, ma senza causare troppi danni, dato che la raccolta era già quasi finita.
D’altra parte, le nostre ciliegie, che sono piuttosto tardive (da inizio a metà giugno, varietà Burlat) erano eccellenti, senza un solo verme. Forse un effetto collaterale positivo di questo tempo così strano.